sabato 24 dicembre 2011

13 assassini *


Regia:Takashi Miike
Attori principali: Kôji Yakusho, Yusuke Iseya, Tsuyoshi Ihara, Takayuki Yamada, Sosuke Takaoka.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Giappone, UK - 2011
Titolo originale: Juusan-nin no shikaku
Durata: 141'

Trama: il nobile samurai Shinzaemon Shimada riceve in segreto l'incarico di assassinare il crudele signore feudale Naritsugu in seguito alla sua violenta ascesa al potere. Insieme a un gruppo di abilissimi samurai, Shinzaemon progetta un'imboscata per catturare il feudatario. Naritsugu è protetto da un letale esercito capeggiato dallo spietato Hanbei, acerrimo nemico di Shinzaemon, e gli impavidi samurai sanno che stanno per avventurarsi in una missione suicida.

Commento: la trama si inceppa varie volte. I personaggi sono a volte dei veri samurai tutto riflessi e onore, a volte sono dei macellai piuttosto goffi. Magari potrebbe anche reggere, se non ci fosse il finale così prosastico (il buono uccide il consigliere e il cattivo per poi essere ucciso da quest'ultimo in un paio di minuti, dopo un film di 135' ...), del tutto incoerente con l'epicità di buona parte del film. Siamo ben lontani da un capolavoro.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

X-men: l'inizio **


Regia: Matthew Vaughn
Attori principali: James McAvoy, Michael Fassbender, Rose Byrne, Jennifer Lawrence, January Jones, Nicholas Hoult
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2011
Titolo originale: X-Men: First Class
Durata: 132'

Trama: prima di essere il Professor X e Magneto, Xavier e Erik sono stati due ragazzi e due grandi amici. Fianco a fianco hanno militato per la CIA, andando alla ricerca dei mutanti in tutto il mondo, per invitarli a non vergognarsi di sé e a unirsi a loro. Ma mentre Xavier sogna da sempre l'integrazione pacifica nella società degli umani, Erik si sente minacciato dalla razza umana e pensa a un esercito di mutanti e a una guerra inevitabile. Da bambino, ha visto sua madre venire uccisa sotto i suoi occhi, in un campo di concentramento, dall'infernale Sebastian Shaw e sono state proprio la rabbia e il dolore a portare alla luce i suoi poteri. Adulto, con l'aiuto di Xavier, Raven e dei giovani mutanti che hanno reclutato, si mette sulle tracce di Shaw e lo trova in Russia, intento a costringere il Cremlino a piazzare dei missili nucleari a Cuba per scatenare la terza guerra mondiale.

Commento: un vero prequel con i fiocchi. Ritmo serrato, trama che regge tutta (siamo pur sempre in un fumettone ...). Il bene e il male ben distinti e ognuno è libero di scegliere l'uno o l'altro. C'è qualche ragazza vestita di solo intimo, ma nessuna scena particolare.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

Margin call *


Regia: J. C. Chandor
Attori principali: Kevin Spacey, Paul Bettany, Jeremy Irons, Zachary Quinto, Penn Badgley, Demi Moore, Simon Baker.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - (non ancora uscito in Italia ad oggi, 24 dicembre 2011)
Titolo originale: Margin call
Durata: 109'

Trama: Wall Street. Eric Dale (Stanley Tucci), uno dei capi settore di una grossa banca di credito finanziario, viene licenziato in tronco. Ha solo pochissimo tempo per prendere i suoi effetti personali ed andarsene. Fa in tempo però a consegnare una chiavetta di computer al giovane analista Peter Sullivan (Zachary Quinto) dicendogli di fare attenzione. Peter, dopo che i suoi compagni di lavoro sono usciti, scopre che i dati che emergono dai file di Eric dicono che la banca, appoggiandosi su azioni virtuali, ha le ore contate. Sullivan mette in allarme le alte sfere e si convoca nella notte una riunione di emergenza. Bisogna decidere in tempi rapidissimi il da farsi o il crollo dell’Istituto sarà verticale. Le scelte da compiere dovranno fare (o non fare) i conti con l’etica.

Commento: un po' troppo tecnico per i non addetti ai lavori. La trama lascia poco spazio alle riflessioni profonde, dal momento che tutto il dilemma etico si risolve con il semplice passare di una lunga notte nell'edificio centrale della banca. Non si intravede lo scontro, il dissidio, le lacerazioni interiori che una storia del genere avrebbe potuto produrre. Si assiste impotenti al successo del denaro su tutti gli altri valori. Pulito, anche se piuttosto volgare in qualche passaggio. La recitazione di alcuni geni assoluti del cinema (Spacey, Irons) rendono un film mediocre un film godibile senza particolari pretese.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

Burn after reading - A prova di spia §§

Regia: Ethan e Joel Coen
Attori principali: George Clooney, Frances McDormand, John Malkovich, Brad Pitt, Tilda Swinton
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2008
Titolo originale: Burn after reading
Durata: 96'

Trama: un ex agente della CIA (John Malkovich) decide di scrivere le sue memorie dopo essere stato licenziato, ma il disco su cui ha conservato i dati finisce nelle mani sbagliate. Credendo si tratti di documenti segreti, una donna (Frances McDormand), aiutata da un bizzarro personal trainer (Brad Pitt), prova a rivendere le informazioni contenute nel disco per potersi pagare una serie di interventi di chirurgia plastica.

Commento: vuole essere la presa in giro del mondo dello spionaggio, ma è talmente triste e mal fatto che non fa ridere proprio nessuno. La trama non regge, gli attori sono macchiette di sé stessi, la morale è scontata prima di iniziare a vedere il film. In qualche caso inutilmente splatter (l'uccisione di un simpaticissmo Brad Pitt) e repellente (oltre che, come al solito, inutile ai fini della trama) la scena di sesso fra due vecchietti ... Non basta chiamarsi Coen per fare un bel film.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle - del tutto immeritate)
- Mymovies

giovedì 8 dicembre 2011

L'alba del pianeta delle scimmie ***


Regia: Rupert Wyatt
Attori principali: James Franco, John Lithgow, Freida Pinto, Brian Cox
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2011
Titolo originale: Rise of the planet of the apes
Durata: 105'

Trama: nei laboratori di un'azienda farmaceutica di San Francisco, il giovane ricercatore Will Rodman (James Franco) sperimenta su degli scimpanzé gli effetti di un virus in grado di potenziare i ricettori neuronali e di fornire una possibile cura per l'Alzheimer (di cui è malato il padre del protagonista). Una di queste cavie mostra lo sviluppo di un'intelligenza superiore alla media, ma viene abbattuta assieme alle altre dichiarando fallito l'esperimento quando risponde con aggressività ai tentativi dei medici di sottoporla a nuovi test. Lascia tuttavia nei laboratori un piccolo cucciolo, che Will decide di risparmiare alla soppressione e di accogliere in casa propria. Il tempo passa e dopo qualche anno lo scimpanzé, soprannominato Cesare, dimostra delle straordinarie capacità cognitive, imparando in fretta il linguaggio dei segni e raddoppiando il proprio quoziente intellettivo anno dopo anno. Ma con il suo cervello, cresce anche il bisogno di relazionarsi con un ambiente libero e con una specie all'altezza che non lo tratti da bestia o da mostro.
E questo agli uomini non piace per nulla ...

Commento: oltre agli impressionanti effetti speciali, si nota una cura particolare nell'evidenziare la crescita dei personaggi, mai forzati o scontati. Ancora una volta al centro della questione ci sono gli effetti di una scienza e di una tecnologia distorta e piegata al guadagno economico.
Lo può godere anche chi non ha visto l'antico Pianeta delle scimmie, di cui costituisce il prequel.

Altre recensioni:
- Almudi (tre stelle)
- Mymovies

mercoledì 7 dicembre 2011

The life of David Gale §§


Regia: Alan Parker
Attori principali: Kevin Spacey, Kate Winslet, Laura Linney
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2003
Titolo originale: The Life of David Gale
Durata: 131'

Trama: David Gale (Kevin Spacey) è un professore che, nel Texas ben convinto della pena di morte, si oppone come leader di un movimento di protesta che dà fastidio al potere. Un giorno però viene incastrato da una studentessa che gli si offre per un rapporto sessuale e poi lo accusa di stupro. Da quel momento la sua vita è in caduta libera: la moglie lo abbandona portandosi via il figlio e perde il lavoro. Tutto questo viene raccontato a una zelante giornalista (Kate Winslet) che lo intervista nel braccio della morte per tre giorni, prima della esecuzione capitale per l'omicidio della sua collaboratrice Constance (Laura Linney). Con tre flashback veniamo a sapere buona parte della storia, che sembra essere il solito gioco di casualità infauste che inchiodano un uomo ad un crimine mai commesso. Ma in realtà ...

Commento: la cosa che più colpisce è che dietro la macchinosa costruzione narrativa e l'incredibile Spacey si dovrebbe nascondere un messaggio contro la pena di morte, ma, invece, alla luce dell'ultima scena del film, il messaggio si rovescia, facendoci entrare in contatto con le menti malate di gruppi fanatici, che diventano il centro del film, che resta, così, sbilanciato. Addirittura si potrebbe finire per abbracciare la tesi contraria.
La scena del finto stupro e l'insistere sul vhs della morte di Costance, che - non si sa perché - è completamente nuda, rendono sconsigliabile questo film.
Sull'argomento pena di morte resta insuperato Dead man walking e, più leggero, Il miglio verde

Altre recensioni:
- Almudi (assente)
- Mymovies

I mercenari §


Regia: Sylvester Stallone
Attori principali: Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Eric Roberts, Randy Couture, Steve Austin, David Zayas, Giselle Itié, Terry Crews, Mickey Rourke
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA 2010
Titolo originale: The Expendables
Durata: 103'

Trama: gli Expendables sono un gruppo di mercenari professionisti dell'artiglieria e del combattimento corpo a corpo, chiamati ad assolvere solo missioni ad alto rischio. In seguito a un blitz su di un cargo di terroristi somali finito in carneficina, il capo della banda, Barney Ross (Sylvester Stallone), decide di espellere il tiratore scelto Gunnar a causa del suo temperamento scriteriato e imprevedibile. I “sacrificabili” rimasti si ritrovano invece amichevolmente da Tool (Mickey Rourke), vecchio membro della squadra passato ai tatuaggi e al ruolo di tramite coi vari mandanti degli incarichi. L'ultimo dei quali chiede a Barney e ai suoi uomini di uccidere il dittatore di un'isola del Centro America in affari con un americano per gestire il traffico della droga.

Commento: d'accordo che con una trama del genere non ci si poteva aspettare un capolavoro, ma almeno un film da mezzo neurone, ... e, invece, ci si deve accontentare di improponibili (anche l'ultimo dell'anno) esplosioni, di uomini spappolati a metà da un colpo di fucile, o colpiti fra gli occhi da un velocissimo coltello. Solo l'ironia generale che sta dietro ogni azione riesce a sollevare un po' il tono, ma non a sostenere un film intero. Almeno è pulito.

Altre recensioni:
- Almudi (due stelle)
- Mymovies

Il buongiorno del mattino ***


Regia: Roger Michell
Attori principali: Rachel McAdams, Harrison Ford, Diane Keaton, Patrick Wilson, Jeff Goldblum
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA 2011
Titolo originale: Morning Glory
Durata: 102'

Trama: Quando la brillante produttrice televisiva Becky Fuller (McAdams) viene licenziata dal TG locale, la sua carriera inizia a sembrarle tanto sfortunata quanto la sua sventurata vita sentimentale. Per coincidenze si trova un nuovo lavoro a "Daybreak" (il programma della mattina con i rating più bassi), Becky decide di rivitalizzare il programma riportando in scena il conduttore storico Mike Pomeroy (Ford). Sfortunatamente, Pomeroy rifiuta di trattare classici temi del mattino come gossip di celebrità, meteo, moda e mestieri – e non ha nessuna voglia di lavorare affianco alla sua co-conduttrice Colleen Peck (Diane Keaton), una ex-miss e ormai personaggio molto riconosciuto dei programmi mattuttini, che è più che disposta a trattare quel genere di “notizie”. Mentre Mike e Colleen si scontrano, prima tra le quinte e poi in onda, la storia d’amore tra Becky e il suo collega produttore Adam Bennett (Wilson) inizia a disfarsi – tutto ad un tratto Becky si trova a dover salvare la prorpia relazione, reputazione, lavoro e infine anche il programma.

Commento: strepitose interpretazioni della protagonista (antidiva per eccellenza), dell'inossidabile Harrison Ford e della stessa Diane Keaton rendono questa piacevole commedia una buona riflessione sul lavoro (preso in giro nei suoi eccessi) e sull'informazione televisiva di oggi. Un bacio particolarmente appassionato fra i due è proprio quella macchietta nera che rovina uno splendido vestito chiaro (ma magari non turba nessuno, visto che tutto si interrompe perché Pomeroy si sta ubriacando con il rischio di mandare a monte la sua prima apparizione).

Altre recensioni:
- Almudi (2 stelle)
- Mymovies

La casa sul lago del tempo *


Regia: Alejandro Agresti
Attori principali: Keanu Reeves, Sandra Bullock, Dylan Walsh, Shohreh Aghdashloo, Christopher Plummer
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2006
Titolo originale: The lake house
Durata: 105'

Trama: il medico Kate Foster (Sandra Bullock) si è trasferita a Chicago dopo aver trovato lavoro e ha lasciato, all'interno della cassetta postale della casa sul lago dove viveva, un biglietto con il suo indirizzo destinato al prossimo inquilino. La storia narra dell'amore tra Kate e Alex Wyler (Keanu Reeves), frustrato architetto di talento, impegnato nella progettazione di un condominio nelle vicinanze. Per Alex l'abitazione ha un significato speciale: era stata progettata dal padre Simon (Christopher Plummer) che aveva trascurato la sua famiglia per la carriera. I due, in contatto tramite lettere, arriveranno a scoprire che a separarli è una distanza spazio temporale di due anni: Kate vive nel 2006 mentre Alex, date le sue lettere, nel 2004. Come faranno ad incontrarsi?

Commento: Agresti mette in scena il progressivo innamoramento di due individui del tutto sconosciuti tra loro, ribadendo l'antico ma infallibile luogo comune che vuole i sentimenti (in questo caso espressi tramite le parole scritte) più efficaci di qualsiasi attrazione fisica. E lo fa privilegiando lenti ritmi di narrazione all'interno di una regia piuttosto classica, ma senza dimenticare un indispensabile pizzico d'ironia necessaria a rendere più godibile un ultra-romantico racconto su celluloide che, con risvolti alla Ritorno al futuro, decolla soltanto dopo circa quaranta minuti di visione, individuando i suoi momenti migliori nell'alternanza di passato e presente e rivelandosi, pur nella sua prevedibilità, una coinvolgente allegoria relativa alla forza del destino ed alla tanto desiderata seconda chance (viene tirato in ballo anche il romanzo Persuasione), sufficiente a scaldare il cuore dello spettatore ed a comunicare che gli amori più belli e duraturi sono probabilmente quelli a lungo desiderati. Pulito

Altre recensioni:
- Almudi (mancano le stelle di qualità)
- Mymovies

mercoledì 23 novembre 2011

L'uomo nell'ombra ***

Regia: Roman Polanski
Attori principali: Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Kim Cattrall, Olivia Williams
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA, Germania, Francia - 2010
Titolo originale: The Ghost Writer
Durata: 131'

Trama: uno scrittore inglese (Ewan McGregor) accetta di completare le memorie dell'ex Primo Ministro britannico Adam Lang (Pierce Brosnan), dopo la morte in un disgraziato incidente del suo predecessore. Quando lo scrittore raggiunge l'ex premier in un'isola sulle coste orientali degli Stati Uniti, esplode uno scandalo: Lang viene accusato di attività illegali, connesse a terrorismo e torture. Di colpo l'isola è invasa da giornalisti e manifestanti. Lo scrittore intanto comincia a sospettare che il suo predecessore abbia scoperto qualcosa di terribile che collega Lang alla Cia e comincia a temere per la propria vita.

Commento: ottime recitazioni su un plot che ha molto di Hithcock. Azione moderata per una suspance che regge fino al colpo di scena con cui si chiude il film.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

mercoledì 16 novembre 2011

Identità sospette **

Regia: Simon Brand
Attori principali: James Caviezel, Greg Kinnear, Bridget Moynahan, Joe Pantoliano, Barry Pepper
Titolo originale: Unknown
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2008

Trama: una vecchia fabbrica abbandonata in una zona isolata. Cinque uomini si ritrovano lì dentro in condizioni diverse. C'è chi è legato mani e piedi, chi è appeso a una sbarra con le manette e penzola nel vuoto, c’è chi ha il naso rotto e chi è solo leggermente ferito. Un altro elemento li accomuna: nessuno di loro ricorda più nulla, né della propria identità né del perché si trovi in quel luogo. Progressivamente qualche particolare si fa largo nella memoria: si è trattato di un tentativo di sequestro. Ma quali tra loro sono le vittime e quali i sequestratori?

Commento: il regista sa giocare con le 'nuove' personalità di ciascuno, che si devono confrontare con una situazione sconosciuta e libera dai condizionamenti della vita passata. Emergono gesti nobili in uomini cattivi, meschinità in uomini liberi e potenti, ma anche crudeltà in uomini che già lo erano. Il plot regge bene e c'è un tentativo di mettere al centro tematiche importanti. Pulito con qualche scena di leggera tensione.

Altre recensioni:
- Almudi (2 stelle)
- Mymovies

domenica 6 novembre 2011

Big city **


Regia: Djamel Bensalah
Attori principali: Vincent Valladon, Paolina Biguine, Jérémy Denisty, Samy Seghir, Alexis Maah, Samen Télesphore Teunou, Teco Celio
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Francia - 2008
Titolo originale: Big city
Durata: 100'

Trama: attorno al 1889 nel lontano ovest d'America, la tranquilla cittadina di Big City attende l'arrivo di una carovana di emigranti. Ma gli indiani assaltano il convoglio lungo il cammino e lo sceriffo della città è costretto a richiamare alle armi tutti gli uomini per correre a difenderla. Dopo di loro, anche le donne partono per andare in soccorso dei mariti e, l'indomani, Big City si sveglia orfana dei suoi adulti. Ad abitarla sono rimasti solo i bambini, un vecchio ubriacone (Eddy Mitchell) e lo scemo del villaggio. Dopo una mattinata di pura anarchia, i ragazzini si organizzano facendosi carico ognuno del lavoro del genitore. Purtroppo, però, i bambini non mutuano dai grandi solo abiti e professioni, ma anche pregiudizi e errori.

Commento: sul filone del Signore delle mosche, il regista Djamel Bensalah porta in scena una schiera di attori rigorosamente under 14 e dipinge, con i colori allegri del gioco e con le tinte forti dei sentimenti primari, un'allegoria del mondo moderno e dell'Europa stretta alle frontiere dalle nuove popolazioni, desiderose di integrazione ma ripudiate e temute in nome di vecchi e nuovi conati d'orgoglio. Per farlo, si affida all'abbraccio di un genere tra i più codificati, il western: luogo cinematografico "adulto" ma anche patrimonio infantile delle sfide tra squadre rivali di cowboys e di pellerossa. Tutti i canoni sono gestiti con osservanza, dall'ambientazione post guerra di secessione a ridosso del progresso (il sindaco promette la ferrovia) alla categorizzazione di buoni e cattivi in base alle regole non scritte della generosità e della violenza. Dentro la cornice del far west (situata all'interno di un'altra cornice in bianco e nero francamente inutile) si dipana una godibile lezione di educazione civica per immagini, né troppo edulcorata né forzatamente "a tesi".
Film per ragazzi, fatto dai ragazzi, con qualche scherzo diretto agli adulti.

Altre recensioni:
- Almudi (assente)
- Mymovies

Bad teacher

Regia: Jake Kasdan
Attori principali: Cameron Diaz, Justin Timberlake, Jason Segel, John Michael Higgins, Lucy Punch.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2011
Titolo originale: Bad teacher
Durata: 92'

Trama: Elizabeth Halsey (Cameron Diaz) è un'insegnante di letteratura dai metodi poco ortodossi e dalla condotta sregolata, che è prossima ad abbandonare finalmente l'odiato mondo dell'istruzione per sistemarsi con un ricco appassionato di opera. Ma quando questi decide di rompere il fidanzamento dopo aver scoperto le spese folli e le venali intenzioni della compagna, Elizabeth si trova costretta a tornare in mezzo a quel mondo da lei detestato. Rimasta senza soldi e con molti vizi, l'improvvida prof imposta il suo programma scolastico su qualunque stratagemma per ottenere i soldi necessari a rifarsi il seno e conquistare il nuovo giovane supplente di matematica (Justin Timberlake).

Commento: qualche gags divertente non riesce a salvare un film squallidino. In troppi casi la protagonista eccede (anche nei suoi rapporti con l'unico collega maschio decente e nelle sua ossesione per rifarsi chirurgicamente il seno) e diventa antipatica, lasciando lo spettatore senza personaggio in cui immedesimarsi. La conclusione si salva un po', ma è ancora troppo poco per non preferire a questo film un bel libro ...

Altre recensioni:
- Almudi (sconsigliabile)
- Mymovies

lunedì 31 ottobre 2011

Age of heroes


Regia: Adrian Vitoria
Attori principali: Sean Bean, Danny Dyer, Aksel Hennie, Rosie Fellner
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Gran Bretagna - 2010
Titolo originale: Age of heroes
Durata:

Trama: durante la seconda guerra mondiale, nel 1942, il maggior Jones (Sean Bean) addestra un’unità d’assalto di trenta uomini per una missione segreta che avrebbe condotto i militari inglesi a rubare una nuova tecnologia radar che i gerarchi tedeschi avevano posizionato in Norvegia. Voluto e studiato dai servizi segreti in cui lavora anche da Ian Fleming (James D'Arcy), il loro compito non è semplice, prevede sforzi e sacrifici, astuzia e spavalderia, e proprio per questo a capo della squadra è messo il caporale Rains, noto per la sua insubordinazione e la sua resistenza. I trenta uomini, paracadutati nel paese scandinavo, con l’aiuto di un ribelle locale e un’attraente spia, daranno vita a una lotta impari contro le numerose truppe germaniche. Tra colpi di arma da fuoco ed esplosioni, fughe sul manto innevato e nascondigli segreti, diverranno un prezioso aiuto per le truppe alleate che combattevano nel continente europeo.

Commento: plot sfilacciato e stentato. Recitazioni al limite del decente. Non si riesce a capire proprio perché abbiano speso soldi per un film tanto insignificante. Potevano fare un bel documentario con la ricostruzione delle vicende storiche del reparto speciale. Pulito.

Altre recensioni:
- Almudi (inesistente)
- Mymovies

Hanna

Regia: Joe Wright
Attori principali: Cate Blanchett, Eric Bana, Saoirse Ronan
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA, Gran Bretagna, Germania - 2011
Titolo originale:
Durata: 111'

Trama: Hanna (Saoirse Ronan) è un’adolescente che vive con il padre Erik (Eric Bana), isolata dalla società, in una foresta. L’uomo l’ha addestrata a una molteplicità di tecniche di difesa e di attacco, all’uso delle armi e le ha fornito una buona conoscenza di molteplici lingue. Perché Erik è un ex agente della CIA che ha dovuto far perdere le proprie tracce e vuole che la figlia sappia come sopravvivere a un eventuale rientro nel mondo civile. Hanna è ormai pronta e può scegliere di farsi trovare da Marissa Wiegler (Cate Blanchett), responsabile dell’Agenzia, che ha un conto da saldare con Erik e vuole a tutti i costi catturare la ragazza, che nasconde nella propria identità delle verità scomode per la CIA.

Commento: un film di spionaggio che assomiglia ad una fiaba moderna: una ragazza innocente che si ritrova nella foresta misteriosa (il nostro mondo tecnologico) con un nemico da schivare e poi sfidare (la Cia, ma anche il male del mondo in genere). Forse eccessiva la violenza, ma il messaggio forte resta.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

mercoledì 26 ottobre 2011

Zodiac


Regia: David Fincher
Attori principali: Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo, Robert Downey Jr., Anthony Edwards, Brian Cox
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2007
Titolo originale: Zodiac
Durata: 158'

Trama: durante l'estate del 1968, nell'area di San Francisco, comincia a operare un serial killer che rivendica i propri omicidi con lettere spedite ai principali quotidiani locali. Dopo aver assunto un nome riconoscibile, Zodiac, l'assassino sfida la polizia con una serie di messaggi in codice che nessuno riesce a decifrare correttamente. Sulle sue tracce, oltre a una coppia di detective, si mettono anche un giornalista alla ricerca di scoop e un vignettista frustrato, quest'ultimo appassionato di codici ed enigmistica: la sfida è appena cominciata ...

Commento: il regista concentra le sue attenzioni non tanto sulla figura dell'assassino, che rimane sullo sfondo, avvolta da un'aura inquietante e misteriosa, ma su un eterogeneo gruppo di personaggi, le cui vite vengono sconvolte dalle azioni del killer. Infatti tutti i protagonisti della storia, in primo luogo l'ispettore David Toschi (un eccezionale Mark Ruffalo) e l'anonimo vignettista Robert Graysmith (il capace Jake Gyllenhaal), sacrificano carriera, affetti e famiglia, pur di trovare il bandolo della matassa che, anno dopo anno, si fa sempre più fitta e apparentemente inestricabile. Sullo sfondo, emerge sempre più chiaro il ruolo chiave che assumono col passare degli anni i media e l'informazione in generale.

Altre recensioni:
- Almudi (4 stelle)
- Mymovies

giovedì 20 ottobre 2011

Echelon conspiracy

Regia: Greg Marcks
Attori principali: Shane West, Edward Burns, Martin Sheen, Ving Rhames
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2009
Titolo originale: Echelon conspiracy
Durata:

Trama: misteriosi SMS cominciano ad arrivare sul cellulare di un giovane ingenere americano trasformandolo nel bersaglio di un complotto internazionale. Pericolosi agenti vengono sguinzagliati per cercare l'ingegnere per tutto il globo, mentre un potente rappresentante del governo cerca di arrivare al controllo globale dell'informazione.

Commento: non si capisce perché a solo un anno di distanza dal notevole Eagle eye, ci sia stato un regista che abbia pensato di farne una brutta copia. Personaggi scontati, momenti di suspance che già hai visto, solito sfondo di cattivoni americani desiderosi di uccidere la privacy. Il tutto condito con una scena di letto che nella 'bella copia' mancava. Non si salva proprio nulla.

Altre recensioni:
- Almudi (assente)
- Mymovies

domenica 16 ottobre 2011

Beastly


Regia: Daniel Barnz
Attori principali: Vanessa Hudgens, Alex Pettyfer, Mary-Kate Olsen, Peter Krause, Lisa Gay Hamilton
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2011
Titolo originale: Beastly
Durata: 95'

Trama: Kyle Kingston (Alex Pettyfer) è un arrogante, vanesio e ricchissimo figlio di papà, senza una figura femminile ad equilibrare un pessima influenza paterna che ha portato Kyle a trattare chiunque non abbia un bell’aspetto come una sorta di reietto da mettere all’indice. La vita del ragazzo verrà sconvolta dalla maledizione lanciatagli da una vera e propria strega di ultima generazione (Mary-Kate Olsen) che lo condannerà alla bruttezza eterna onde fargli provare la sofferenza che era uso infliggere al prossimo, regalandogli un solo anno per rimediare ai torti inflitti, un anno per trovare il vero amore a cui strappare un sincero "Ti amo" capace di spezzare l’incantesimo.
Kyle si troverà così allontanato dal padre e recluso in una casa con un insegnante privato appositamente scelto non vedente (Neil Patrick Harris) e la domestica che lo ha visto crescere e durante il suo esilio forzato, quasi allo scadere del tempo utile per riavere indietro la sua vita e il suo bell’aspetto, incontrerà la bella Lindy (Vanessa Hudgens), studentessa modello con una famiglia difficile alle spalle e capirà che forse è lei l’ultima possibilità per tornare libero.

Commento: l'ennesima rivisitazione della favola La bella e la bestia definita come "perfetta macchina da entertainment under 18". Banali i personaggi, ridicoli i pochi intrecci della trama, bello anche se scontato sin dall'inizio il messaggio finale: l'amore è più forte dell'aspetto fisico. Per una serata senza troppe pretese.

Altre recensioni:
- Almudi: assente
- Mymovies

L'altra verità


Regia: Ken Loach
Attori principali: Mark Womack, Andrea Lowe, John Bishop, Geoff Bell, Jack Fortune
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Gran Bretagna, Francia, Italia, Belgio, Spagna - 2011
Titolo originale: Route Irish
Durata: 109'

Trama: Liverpool. Fergus e Frankie sono stati amici sin dall'infanzia sognando, sul traghetto che attraversa il fiume Mersey, viaggi impossibili. Divenuti adulti Fergus ha viaggiato come membro della SAS, le forze armate speciali britanniche. Una volta congedato ha convinto l'amico Frankie (ex paracadutista) ad andare in Iraq con lui. Entrambi operano come contractors (i guardiaspalle armati fino ai denti ingaggiati per proteggere privati). Nel settembre 2007 Frankie viene ucciso sulla Route Irish, la strada più pericolosa del mondo che si trova a Baghdad. Fergus, sconvolto dall'accaduto, non crede alla versione ufficiale e prende ad indagare sulla morte dell'amico. Al suo fianco ha Rachel, la vedova. L'indagine lo porterà a scoprire verità sull'amico, sulla vera natura si se stesso e sulla guerra.

Commento: film amaro e duro. I 'cattivi' fanno parte di un piano sempre più grande davanti al quale il singolo si trova schiacciato, se è debole; il protagonista, che è invece forte, controbatte, indaga e si vendica del suo amico, punendo senza scampo tutti quelli in qualche modo collegati o collegabili con la sua morte. Inevitabile la fine triste e senza speranza del film.
Un po' ridicola la scena fra il protagonista e la vedova dell'amico, che prima lo prende a schiaffi e a pugni, poi si lancia in un bacio appassionatissimo ... mah?!

Altre recensioni:
- Almudi (2 stelle)
- Mymovies

domenica 9 ottobre 2011

L'ultimo dei templari


Regia: Dominic Sena
Attori principali: Nicolas Cage, Ron Perlman, Stephen Campbell Moore, Claire Foy, Stephen Graham
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2011
Titolo originale: Season of the Witch
Durata: 95'

Trama: Behmen (Nicolas Cage) e Felson (Ron Perlman) sono due templari che hanno combattuto a lungo come Crociati divenendo famosi per il numero di nemici uccisi. Quando però comprendono che la loro guerra in nome di Dio comporta il massacro di donne e bambini inermi decidono di abbandonare il campo di battaglia. Catturati come disertori ottengono la liberazione solo a patto di scortare una presunta giovane strega (Claire Foy), accusata di aver diffuso la peste nera del 1341 in Europa, a un monastero situato in un luogo distante, dove accadrà l'impossibile ...

Commento: un inutile riassuntone del già pessimo Le crociate di Ridley Scott. I templari non vengono nemmeno nominati; ci sono solo streghe vere o presunte che vengono condannate dai soli fratacchioni cattivissimi, che sono gli unici dominatori della più schifosa delle età della storia dell'uomo, cioè il medioevo, aggiungerei, cristiano. L'apparizione del demonio intenzionato a distruggere a tutti i costi il libro di Salomone, che conteneva i riti che possono bloccarlo, è ai limiti del ridicolo. A questo si aggiunge che l'anticlericalismo di Sena è piuttosto ambivalente, perché alla fine del film la figura del fratacchione cattivo è una figura buona, capace di sacrificarsi per la verità e per gli altri, la strega è in realtà il demonio in persona (quindi era meglio se la uccidevano subito ...), i due crociati disertori offrono la loro vita per onorare Dio.

Altre recensioni:
- Almudi (2 stelle)
- Mymovies

Don't say a word

Regia: Gary Fleder
Attori principali: Michael Douglas, Brittany Murphy, Famke Janssen, Jennifer Esposito, Sean Bean
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA, Australia - 2002
Titolo originale: Don't say a word
Durata: 113'

Trama: nel 1991 un gruppo di rapinatori si introduce in una banca di Brooklyn per trafugare un prezioso diamante rosso del valore di dieci milioni di dollari. Il colpo va a buon fine, ma un membro della banda riesce a ingannare gli altri compagni e a sottrarre il diamante. Dieci anni dopo, lo stimato psichiatra Nathan Conrad (Michael Douglas) viene coinvolto da un collega in un caso che riguarda una ragazza con disturbi mentali improvvisamente colta da raptus di violenza, Elisabeth Burrows (Brittany Murphy). Il mattino seguente è il giorno del Ringraziamento: Conrad si sveglia, prepara la colazione e si rende conto che qualcuno è entrato nell'appartamento e ha rapito sua figlia di otto anni. I rapitori risultano essere gli stessi del colpo alla banca di dieci anni prima e vogliono che Conrad tiri fuori dalla mente di Elisabeth un numero a sei cifre, altrimenti uccideranno la bambina.

Commento: il ritmo è molto serrato, anche se la trama risulta inceppata in qualche passaggio. Bella la figura del padre psichiatra disposto a tutto pur di riavere la figlia, ma anche per fare giustizia senza vendetta.

Altre recensioni:
- Almudi: assente
- Mymovies

mercoledì 5 ottobre 2011

Source code


Regia: Duncan Jones
Attori principali: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA, Francia - 2011
Titolo originale: Source code
Durata: 93'

Trama: il capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal), pilota di elicotteri e veterano della guerra in Afghanistan, si risveglia su un treno di pendolari senza avere la minima idea di dove si trovi. Di fronte a lui Christina (Michelle Monaghan), una bella ragazza che lo conosce ma che lui non riconosce affatto. In tasca (e nello specchio) l'identità di un giovane insegnante di nome Sean Fentress. Poi l'esplosione, che squarcia il convoglio. Ma Colter non è morto, da un monitor un ufficiale donna (Vera Farmiga) lo informa che dovrà tornare sul treno per identificare l'attentatore e prevenire un successivo, più micidiale attacco. Ogni volta che farà ritorno sul treno avrà solo 8 minuti a disposizione. Di più non gli è dato sapere, la missione è top-secret, il suo nome: “Source Code”.

Commento: dietro il 'solito' ritorno nel passato per evitare un disastro terroristico (simile la trama di Deja vu, con D. Washington), c'è, anche grazie all'ottima recitazione del protagonista, qualche tema esistenziale più importante: l'importanza della figura del padre, del rapporto umano in genere, la bellezza da dare al singolo secondo di vita che passa. Attraente il gioco dei tempi, sempre serrati e stretti attorno alla bomba ad orologeria. Tutto ciò rende superabile gli inevitabili inceppamenti dei meccanismi temporali, che sono, però, prassi di questa tipologia di film.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

martedì 4 ottobre 2011

Solomon Kane


Regia: Michael J. Bassett
Attori principali: James Purefoy, Max von Sydow, Rachel Hurd-Wood, Patrick Hurd-Wood, Pete Postlethwaite
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Francia, Repubblica ceca, Gran Bretagna - 2010
Titolo originale: Solomon Kane
Durata: 104'

Trama: Solomon Kane (James Purefoy), figlio di un nobile inglese (Max von Sydow) dal quale è stato allontanato, è stato un mercenario al servizio di Elisabetta I di Inghilterra. Ha ucciso senza alcuno scrupolo fino a quando non ha incontrato le forze degli Inferi e ha capito di dover diventare un uomo di pace se non voleva perdere la propria anima. Ora, allontanato dal convento in cui aveva trovato rifugio, si trova a dover difendere una fanciulla figlia di chi gli ha dato fiducia. Dovrà tornare ad uccidere.

Commento: in qualche passaggio un po' troppo splatter e noir, ma la trama e i personaggi rendono bene l'idea di una crescita interiore verso il bene proprio e altrui.

Altre recensioni:
- Almudi (2 stelle)
- Mymovies

Thor


Regia: Kenneth Branagh
Attori principali: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Anthony Hopkins
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2011
Titolo originale: Thor
Durata: 130'

Trama: figlio primogenito del potente Odino (Anthony Hopkins), Thor (Chris Hemsworth) è destinato a salire al trono di Asgard, ma la sua foga e il desiderio di affermarsi in battaglia lo spingono ad un'azione avventata che, non fosse per l'intervento salvifico del padre, rischia di mettere a repentaglio la pace e la sicurezza del suo regno. Affranto per la delusione procuratagli dall'inadeguatezza del figlio, Odino decide di scagliarlo sulla terra, privato dei suoi poteri e impossibilitato ad usare Mjolnir, il suo micidiale maglio. Almeno fino a che non sarà in grado di usarlo con giudizio.
Caduto nel nostro mondo il dio nordico si imbatte, nel vero senso della parola, in un gruppo di ricercatori che indagano i curiosi eventi atmosferici che hanno luogo nel New Mexico e in particolare in un'astrofisica dal sorriso facile (Natalie Portman). Intanto nel regno di Asgard il fratello Loki (Tom Hiddleston) approfitta di un malessere del padre per salire al trono.

Commento: un fumettone non troppo riuscito. La trama (che presenta qualche forzatura di troppo) poteva anche essere interessante, ma l'atteggiamento di Thor nel presente è ridicolo, come anche le prove che è chiamato a sostenere. Appena sufficiente la caratterizzazione della protagonista femminile. Per una serata senza troppe pretese.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma

Regia: Tsui Hark
Attori principali: Andy Lau, Carina Lau, Bingbing Li
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Cina, Hong Kong - 2011
Titolo originale: Di renjie
Durata: 122'

Trama: nell'anno 690, alla vigilia dell'incoronazione della prima Imperatrice della Cina (Carina Lau), una serie di morti improvvise per autocombustione colpisce alcuni nobili di palazzo. Il tutto prende il via dalla costruzione di una gigantesca statua del Buddha, che deve essere ultimata in tempo per la cerimonia. La futura imperatrice convoca il detective Dee (Andy Lau), incarcerato sette anni prima per essersi ribellato al suo potere, e gli ordina di risolvere il caso, aiutato da altri due personaggi. La ricerca dell'acuto detective arriverà alla scoperta di verità scomode per tutti ...

Commento: un divertente Sherlok Holmes o Indiana Jones cinese, con tutto l'apparato di salti, spade, piroette, pseudoincantesimi ...
Trama ben narrata e per nulla scontata, con personaggi ben definiti e positivi.

Altre recensioni:
- Almudi
- Mymovies

lunedì 12 settembre 2011

Red


Regia: Robert Schwentke
Attori principali: Bruce Willis, Morgan Freeman, Helen Mirren, John Malkovich, Mary-Louise Parker, Karl Urban, Julian McMahon, Brian Cox, Richard Dreyfuss, Ernest Borgnine.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA, Canada - 2011
Titolo originale: Red
Durata: 111'

Trama: Frank Moses (Bruce Willis) è un ex agente segreto operativo della CIA, che ora vive una vita tranquilla e solitaria. Almeno fino al giorno in cui si fa vivo un commando armato, con l'intenzione di ucciderlo. Con l'identità compromessa, e la vita della sua compagna (Sarah Mary-Louise Parker) in pericolo, Frank è costretto a rimettere insieme la sua vecchia squadra, nel disperato tentativo di sopravvivere. Frank, Joe (Morgan Freeman), Marvin (John Malkovich) e Victoria (Helen Mirren), erano i migliori agenti segreti della CIA, e sono tutti accomunati dall'aver partecipato ad un'azione di "pulizia" in America Centrale per aiutare il solito politico di turno. Per evitare problemi al politico, la CIA - o, almeno, una parte deviata - decide di farli fuori uno dopo l'altro.
Inizia una rocambolesca serie di improbabili scontri che culminano nell'irruzione nel quartier generale top-secret della CIA, e scoprire l'intera cospirazione.

Commento: non si può fare a meno di divertirsi e rilassarsi con questo cast d'eccezione. La trama non è del tutto scontata, anche se il lieto fine è prevedibile dalle prime scene. I personaggi sono sufficientemente caratterizzati e c'è qualche gesto di generosità e nobiltà d'animo. Merita.

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

Birth - Io sono Sean


Regia: Jonathan Glazer
Attori principali: Con Nicole Kidman, Lauren Bacall, Cameron Bright, Danny Huston.
Titolo originale . Drammatico, durata 100 min. - USA 2004.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2004
Titolo originale: Birth
Durata: 100'

Trama: Anna (Nicole Kidman) ha perso il marito Sean dieci anni fa e sta per risposarsi, dopo molte indecisioni, con Joseph (Danny Huston). Proprio nel giorno in cui viene annunciato il loro fidanzamento fa la sua comparsa un bambino di dieci anni che dice di essere Sean (Cameron Bright) in una sorta di reincarnazione.
Superato il primo sgomento e l'ovvia ostilità, il dubbio si insinua tra i presenti e soprattutto in Anna, che decide di approfondire la questione sottoponendo Sean a una serie di domande. Il fatto che Anna pensi soltanto alla possibilità che il bambino sia il suo ex-marito ferisce profondamente Joseph ed il tanto agognato matrimonio diventa sempre più lontano.
Il conflitto di speranza e realismo che dilania Anna si risolve verso l'incredibile scelta di Anna di aspettare la maggiore età del bambino e sposarlo, tanto è (ed era) l'amore che aveva per il defunto Sean.
In realtà l'ovvia spiegazione del 'mistero' è che alcune lettere che l'amante del defunto Sean aveva conservato sono state lette dal ragazzino, che, quindi, ha gioco facile a 'reincarnarsi' nel defunto, attratto dalla bellezza di Anna.

Commento: c'è un certo sentimento metafisico, che porta tutti a pensare alla reincarnazione e, soprattutto, alla forza dell'amore, capace di infrangere le barriere della morte. Purtroppo, però, il fim manca di ritmo e di chiarezza nell'esporre il 'gioco' del ragazzino (che, arrivati a questo punto, è un 'principe del male'). Si rimane sbalorditi davanti alla faciloneria di Anna nel credere alla reincarnazione del suo Sean. Diversi buchi narrativi e una scena di sesso esplicito (come sempre, inutile) rendono questo film insulso.

Altre recensioni:
- Almudi (assente)
- Mymovies (assente)

domenica 28 agosto 2011

A-team


Regia: Joe Carnahan
Attori principali: Liam Neeson, Bradley Cooper, Sharlto Copley, Quinton 'Rampage' Jackson, Jessica Biel
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2010
Titolo originale: The A-Team
Durata: 121'

Trama: basato sull'omonima serie televisiva creata negli anni ottanta da Stephen J. Cannell, il film ruota attorno alle vicende di un commando chiamato A-Team, composto da ex combattenti in Medio Oriente, un tempo appartenenti alle forze speciali dell'esercito statunitense, che a causa di un errore giudiziario vivono braccati e perennemente in fuga dalle autorità.

Commento: alcune gags piuttosto inverosimili con bombe, elicotteri in manovre assurde, sparatorie ogni minuto, il tutto condito con una simpatica ironia, in qualche caso rivolta anche nei confronti del film stesso.
Può dar fastidio che la sceneggiatura abbia spezzettato il film in tanti episodi più o meno allacciati fra loro, ma anche questo è nel gioco: ricordiamo che A-Team nasce come serie tv ed, evidentemente, lo sceneggiatore non ha capito che questo era un film ...

Altre recensioni:
- Almudi (3 stelle)
- Mymovies

giovedì 25 agosto 2011

World Invasion

Regia: Jonathan Liebesman.
Attori principali: Aaron Eckhart, Michelle Rodriguez, Ramon Rodriguez, Bridget Moynahan, Ne-Yo.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2011
Titolo originale: Battle: Los Angeles
Durata: 120'

Trama: nella base militare Camp Pendleton, vicino Los Angeles, un gruppo di marines, capitanati dal Sergente Michael Nantz (Aaron Eckhart), è chiamato a rispondere immediatamente ad uno dei numerosi attacchi lungo la costa. Il Sergente Nantz e i suoi uomini intraprendono una feroce battaglia contro un nemico straniero venuto dallo spazio, determinato ad impadronirsi delle riserve d'acqua e distruggere tutto ciò che incontra sul suo cammino.

Commento: un vero polpettone da gustarsi con un solo neurone acceso. Qualche frase tipicamente americana sulla fedeltà, sul coraggio, sul sacrificio, sulla patria, ... e il gioco è fatto.
La violenza che appare è tipica del genere.

Altre recensioni:
- Almudi
- Mymovies

Wall Street - Il Denaro non dorme mai

Regia: Oliver Stone
Attori principali: Michael Douglas, Shia LaBeouf, Josh Brolin, Carey Mulligan, Eli Wallach. Susan Sarandon, Frank Langella, Charlie Sheen
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2010
Titolo originale: Wall Street: Money Never Sleeps.
Durata: 133'

Trama: Sono passati 23 anni dai fatti raccontati nel primo film e lo squalo di Wall Street Gordon Gekko (Michael Douglas) ha terminato di scontare la sua pena detentiva. Ormai ai margini della comunità finanziaria tenta comunque di mettere in guardia Wall Street dall'arrivo della grande crisi, ma sembra che nessuno voglia ascoltarlo. Gekko tenta allora di riallacciare i legami con sua figlia la quale è legata sentimentalmente a Jacob Moore (Shia Labeouf), giovane professionista di Wall Street deciso a diventarne uno dei grandi protagonisti. Il giovane opera in Borsa sotto le ali dell'anziano Louis Zabel e crede nella possibilità di investire in un progetto finalizzato alla creazione di energia pulita. Zabel viene però messo in gravi difficoltà dalla diffusione di voci finalizzate alla sua eliminazione dal mercato e - non reggendo la pressione - si suicida. Jake perde così non solo il suo punto di riferimento professionale, ma anche un uomo che gli ha fatto da padre. Scoprire chi ha contribuito alla sua morte diventa il suo scopo nella vita. Parallelamente Jake vorrebbe riavvicinare la sua fidanzata con Gordon Gekko, incontrato non proprio per caso durante una conferenza. All’apparenza Gordon è davvero un uomo diverso, ...

Commento: a volte troppo tecnico, anche nel lodevole tentativo di spiegare le dinamiche economiche delle crisi mondiali. La trama sottesa alla questione finanziaria è, tuttavia, forte: il desiderio, che per un gioco del destino accomuna i due fidanzati, di ritrovare la figura paterna.
L'happy end è un po' appiccicato e sembra solo un contentino per non lasciare lo spettatore con la morale del film: il denaro è male e porta solo il male nel mondo.
Un sicuro pregio del film è che mancano tutte le porcate che c'erano nel primo Wall street del 1987

Altre recensioni:
- Almudi
- Mymovies

domenica 7 agosto 2011

Femmine contro maschi


Regia: Fausto Brizzi
Attori principali: Claudio Bisio, Nancy Brilli, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Francesca Inaudi, Luciana Littizzetto, Emilio Solfrizzi, Serena Autieri, Giuseppe Cederna, Paola Cortellesi.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Italia - 2011
Titolo originale: Femmine contro maschi
Durata: 96 '

Trama: si intrecciano tre storie dedicate ai buffi difetti delle donne, intorno al tema generale della disperata ricerca dell'uomo ideale. Nella prima, l'androloga Anna (Luciana Littizzetto) e il benzinaio Piero (Emilio Solfrizzi) sono alle prese con il noioso tran-tran di un matrimonio ventennale. Lei colta e affettuosa, lui ignorante e traditore. Quando un provvidenziale incidente fa perdere a Piero la memoria, Anna lo riformatta, cercando di trasformarlo nell'uomo perfetto.
Nella seconda storia, il bidello Rocco e l'impiegato Michele (Ficarra e Picone) suonano in una cover band dei Beatles. Rocco è osteggiato dalla compagna (Francesca Inaudi), maestra nella stessa scuola, mentre Michele, grazie ad una sapiente bugia, riesce a tenere all'oscuro sua moglie (Serena Autieri), una donna manager che crede che abbia smesso con la musica.
Nella terza storia, il chirurgo plastico Marcello Claudio Bisio) e l'impiegata Paola (Nancy Brilli) sono una coppia divorziata da anni. I due fingono di essere una famiglia felice solo quando vanno a trovare la mamma di lui (Wilma De Angelis) ottantenne e malata di cuore. Quando un cardiologo diagnostica pochi giorni di vita alla nonna, quest'ultima chiede di poterli passare con la sua famiglia a casa loro.

Commento: una bella commedia all'italiana, aiutata da alcune recitazioni di livello (Bisio, Ficarra e Picone in primis) e da una 'pulizia' di fondo. L'elemento più importante è il lieto fine che accompagna tutte le vicende: non un lieto fine alla 'Mulino bianco', ma un possibile esito delle tante storie che si trovano in famiglie qualsiasi. Quindi, tanto più meritevole, perché mette in evidenza che, alla fine, riconoscendo le proprie colpe ed evidenziando i pregi dell'altro, tutto si può sempre salvare.

Altre recensioni:
- Almudi (assente)
- Mymovies
- Familycinematv

Alexander


Regia: Oliver Stone
Attori principali: Colin Farrell, Angelina Jolie, Val Kilmer, Rosario Dawson, Jared Leto
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA, Gran Bretagna - 2005
Titolo originale: Alexander
Durata: 175 '

Trama: La vita e le imprese di Alessandro Magno (Colin Farrell) vengono narrate da un ormai vecchio Tolomeo (Anthony Hopkins), che dal suo trono di Alessandria d'Egitto come Faraone ricorda i tempi della sua giovinezza e le imprese compiute a seguito del giovane re.
Alessandro nasce nel 356 a.C. da Filippo (Val Kilmer), re di Macedonia, e Olimpiade (Angelina Jolie), figlia del re dell'Epiro. La sua infanzia la trascorre in mezzo a due genitori molto diversi fra loro e ormai lontani. Alessandro quindi è un ragazzo che da un lato fa di tutto per conquistare l'approvazione e il rispetto del padre, dall'altro è soffocato dall'eccesso di amore della madre: facile capire la genesi della sua predilezioni per gli amici (primo fra tutti Efestione - Jared Leto), piuttosto che per le amiche.
Nel 336 a. C. Filippo viene assassinato, forse su mandato di Olimpiade. A questo punto la narrazione fa un lungo balzo in avanti, omettendo fatti come la conquista della Grecia (con la famigerata distruzione di Tebe) e dell'Egitto e i primi successi in Asia per proiettare lo spettatore alla vigilia della battaglia di Gaugamela (331 a.C.) quando, per la seconda volta dopo Isso, Alessandro trionfò contro Dario (Raz Degan), decretando la fine dell'Impero Persiano e la sottomissione della grande Babilonia. Nonostante i successi conseguiti il giovane re macedone non ha intenzione di fermarsi e si spinge sempre più ad est, fino all'Afghanistan, all'Hindu-Kush e all'India (326 a.C.) dove affronta e sconfigge il re Poro.
Cominciano però anche le prime, vere difficoltà: i veterani macedoni e i suoi stessi generali non comprendono questa sua volontà di continuare ad avanzare sempre e comunque e dopo quasi un decennio di guerre vorrebbero tornare a casa e godere delle ricchezze acquisite. Un'altra causa di malumore è l'eccessiva importanza che Alessandro concede agli asiatici conquistati, arruolati tra le sue truppe e pure tra i suoi consulenti: i macedoni e i greci da sempre li disprezzano come barbari e non vedono di buon occhio i tentativi del re di far unire le due civiltà, tentativo culminato con il matrimonio di Alessandro con l'asiatica Rossane (Rosario Dawson), figlia di un notabile minore, scelta per amore ma incapace di generare un erede, se non troppo tardi. Cominciano così i primi contrasti ed i primi episodi spiacevoli come la presunta congiura di Filota (giustiziato assieme al padre Parmenione) o l'uccisione, durante una discussione, di Clito da parte di un Alessandro irato ed ubriaco fradicio.
Abbandonata l'avanzata e tornati a Babilonia dopo una tragica ritirata nel deserto, tutta l'epicità di questa vita si dissolve: morto l'amato Efestione, Alessandro, circondato dagli intrighi di palazzo, senza fiducia in nessuno dei suoi uomini, muore nel 323 a. C. dopo aver lasciato la moglie Rossane in cinta.

Commento: classico film del genere peplum, con una certa attenzione ai particolari storici. Prevale il desiderio - nonostante la durata del film - di non raccontare tutto, ma prendere un episodio significativo ed emblematico delle diverse sfaccettature dell'eroe.
Non si capisce bene se per colpa di Colin Farrel o per colpa della sceneggiatura, il protagonista appare troppo spesso in balia di tentennamenti, ubriacature eccessive, risentimenti, sospetti, atteggiamenti ambivalenti, ... che lo allontanano dagli analoghi, ma di gran lunga più amati, Achille di Troy e di Massimo Decimo Meridio de Il gladiatore.
Qualche flashback risulta fuori luogo, decentrando il cuore del film.
Anche se faceva parte del tempo, può dar fastidio questo insistere sull'omosessualità (o, meglio, bisessualità) del protagonista, capace di essere tenero con la moglie (c'è una scena di sesso esplicito fra i due), ma anche con amici e servitori affascinanti.

Altre recensioni:
- Almudi
- Mymovies
- Familycinematv

sabato 6 agosto 2011

I demoni di San Pietroburgo


Regia: Giuliano Montaldo
Attori principali: Miki Manojlovic, Carolina Crescentini, Roberto Herlitzka
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Italia - 2008
Titolo originale: I demoni di San Pietroburgo
Durata: 118'

Trama: San Pietroburgo, 1860. Un attentato provoca la morte di un membro della famiglia imperiale. Pochi giorni dopo lo scrittore Fjodor Mikhajlovic Dostojevskij (Miki Manojlovic) incontra Gusiev, un giovane che è ricoverato in un ospedale psichiatrico. Gusiev confessa di aver fatto parte del gruppo terroristico e rivela che i suoi compagni, capeggiati da una tale Alexandra, da lui amata, stanno preparando un piano per eliminare un altro parente dello Zar. Dostojevskij deve trovarla e convincerla a fermare questo nuovo atto terroristico. Lo scrittore è sconvolto. Sta vivendo giorni terribili, pressato dai creditori, dall'imminente scadenza del termine di consegna di un nuovo libro, dai frequenti attacchi di epilessia. Di giorno, con l'aiuto di una giovane stenografa, Anna Grigorjevna (Carolina Crescentini), detta Il giocatore. Di notte continua l'affannosa ricerca del gruppo terroristico fra i sospetti dell'ispettore (Roberto Herlitzka), i ricordi della tormentata vita passata e i rimorsi di coscienza.

Commento: un bel film. La figura di Dostojevskij è indagata nel profondo; diversi flashback ci fanno entrare nella tormentata vicenda personale del protagonista. Alcuni inseguimenti e l'ansia di evitare la strage (e con essa la responsabilità indiretta che i terroristi attribuisco agli scritti 'rivoluzionari' di Dostojevskij) rendono il film avvincente e coinvolgente.
All'ideale rivoluzionario irragionevole e fanatico, lo scrittore contrappone un ideale socialista maturato e sublimato attraverso l'esperienza della sofferenza e della fede. Il film è un riuscito affresco d'epoca che condanna i rischi dell'intolleranza attraverso il vissuto del grande romanziere russo.
Unica pecca: del tutto senza motivo, Dostojevskij, nella ricerca della fantomatica Alexandra, insegue una donna misteriosa, che, per rivelare il suo "mestiere", invece di parlare, mostra tutte le sue grazie allo scrittore che si ritrae inorridito. Meriterebbe il taglio.

Altre recensioni:
- Almudi (assente)
- Mymovies
- Familycinematv
- Mereghetti (quello vero)
Una regia ambiziosa che rifugge dal seguire le semplificazioni delle fiction televisive e che fa riflettereI demoni di San Pietroburgo
Il lungo duello con la Storia di Dostoevskij. Ma l'eleganza di Montaldo frena le emozioni

Mescolando la cronologia con una certa libertà e concentrando nei giorni in cui Dostoevskij scrisse Il giocatore anche una serie di attentati contro i membri della famiglia zarista, il film di Montaldo I demoni di San Pietroburgo rivela da subito le propri ambizioni: usare la Storia, anzi le storie - quella politica e quella letteraria, soprattutto - per riflettere sul ruolo dei «maestri» e sulla influenza che le idee hanno nel formare la gioventù. Il «maestro» è naturalmente Fëdor Michailovic Dostoevskij (affidato a Miki Manojlovic per gli anni della maturità e a Giordano De Plano per quelli della detenzione in Siberia, entrambi doppiati egregiamente da Sergio Di Stefano): le sue idee, che l'hanno fatto passare dall'adesione giovanile a un socialismo utopistico fino all'accettazione di un umanesimo intriso di religiosità e di messianesimo slavofilo, hanno influito fortemente sulla gioventù russa del secondo Ottocento, infiammata da Bakunin e dal mito socialista e decisa ad abbattere anche col sangue delle bombe l'assolutismo del potere zarista. E proprio questa influenza offre al regista (e ai suoi sceneggiatori Paolo Serbandini e Monica Zapelli, partiti dall'idea che Andrej Konchalovski aveva proposto a Carlo Ponti) lo spunto da cui inizia il plot. Dostoevskij decide di visitare in manicomio chi gli ha mandato una strana e accorata lettera e così scopre che l'autore - Gusiev (Filippo Timi) - è un rivoluzionario «convertito» dai romanzi e dalle idee dello scrittore e che per non tradire i compagni ma anche per non farsi più coinvolgere nei loro attentati non ha trovato di meglio che fingersi pazzo e farsi internare. La sua speranza, affidata alla lettera per Dostoevskij, è che lo scrittore riesca a far desistere l'amata Aleksandra (Anita Caprioli) dal mettere in pratica l'agguato già preparato contro l'arciduca. Inizia così una specie di percorso contro il tempo che intreccia diversi piani: c'è quello della ricerca di Aleksandra, sulle cui stracce si è mossa anche la polizia e l'insinuante capo della «terza sezione» Pavlovic (Roberto Herlitzka), che mette a confronto Dostoevskij con gli studenti rivoluzionari che difendono con foga le stesse idee lo avevano affascinato in gioventù. Poi c'è il piano della memoria, che fa riandare il protagonista agli anni in cui fu arrestato per aver aderito a un circolo di intellettuali socialisti, poi condannato e messo davanti a un plotone di esecuzione (per un' atroce messinscena punitiva) e infine «graziato» con la condanna ai lavori forzati in Siberia. Dove lo scrittore di origini aristocratiche (anche se decadute) finì per confrontarsi davvero con il popolo e tutte le sue contraddizioni. E infine c'è il piano «metaforico» (anche se storicamente realissimo) della scrittura del Giocatore, dettato in pochi giorni a una stenografa che sarebbe diventata la sua seconda moglie (Carolina Crescentini), e che permette di affrontare un'altra corsa contro il tempo (per soldi si è impegnato a consegnare il testo entro una certa data), di descrivere un altro aspetto controverso della propria vita (la passione per il gioco che lo portò sul lastrico) e soprattutto di rendere sempre più complessa e controversa la figura del «maestro», umanissimo quanto vulnerabilissimo nei suoi vizi e nelle sue debolezze. Montaldo affronta questa materia senza sottolinearne troppo il possibile lato ideologico e soprattutto senza arrivare a stabilire un vincitore certo tra le idee «revisioniste» dello scrittore e quelle «rivoluzionarie» dei giovani (la Storia, invece, ci dirà che gli attentati anarchico-socialisti continuarono: nel 1881, cioè una ventina d'anni dopo i fatti raccontati nel film, il gruppo Narodnaja Volja assassinò lo zar Alessandro II), ma non sceglie nemmeno di scavare più a fondo nella psicologia di Dostoevskij e negli abissi di quell'anima umana che i suoi romanzi avrebbero saputo scandagliare in maniera così magistrale. Sceglie piuttosto una narrazione più tradizionale, «antica» verrebbe quasi da dire, che si ricollega direttamente allo stile delle sue regie anni Settanta e Ottanta e che sarebbe ingeneroso definire tout court «televisiva» (basterebbe il ricercato lavoro sull'illuminazione e la fotografia di Arnaldo Catinari per capire quanto poco il film sia debitore dell'estetica senza profondità in stile fiction), ma che non cancella l'impressione di un cinema fin troppo «pedagogico», fin troppo «equilibrato», più attento alle suggestioni del romanzesco che a quelle del visivo. Una regia che sceglie di non confrontarsi con le scommesse estetiche del cinema contemporaneo e che rivendica con orgoglio il diritto a uno stile «classico», un po' intemporale, signorilmente pittorico. Ma che rischia di stemperare troppo la tensione che pure il tema vuole affrontare.
"Corriere della sera" del 25 aprile 2008

giovedì 4 agosto 2011

Noi credevamo

Regia: Mario Martone
Attori principali: Luigi Lo Cascio, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Valerio Binasco, Francesca Inaudi, Andrea Bosca, Edoardo Natoli.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: Italia, Francia - 2010
Titolo originale: Noi credevamo
Durata: 170'

Trama: Tre ragazzi del sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l’unità d’Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese come saranno tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche. Sullo sfondo, la storia più sconosciuta della nascita del paese, dei conflitti implacabili tra i “padri della patria”, dell’insanabile frattura tra nord e sud, delle radici contorte su cui sì è sviluppata l’Italia in cui viviamo.

Commento: il racconto è notevole perché molto ampio (quasi quattro ore) e, a tratti, epico, e perché lascia spazio a spiragli di storia che non rispondono alla vulgata risorgimentale dei libri di scuola. D'altra parte, però, trasforma i protagonisti del Risorgimento in bombaroli per lo più falliti e, proprio a causa della quantità di materiale trattato, a volte il racconto si sfilaccia in particolari inutili.
Un film non per tutti.
Un bacio appasionato (e fuori luogo) fra l'affascinante Contessa di Belgiojoso e uno dei protagonisti; un rapidissimo nudo parziale femminile di schiena, altrettanto fuori luogo.

Altre recensioni:

- Mereghetti (quello vero)
Perché raccontare il Risorgimento? Per capire meglio l’Italia di oggi, sembra suggerire Mario Martone con il suo Noi credevamo, tanto ambizioso quanto complesso. Nel suo affresco di tre ore e 24 minuti attraversiamo quarant’anni di storia ottocentesca, dai moti meridionali degli anni Venti fino all’Aspromonte con Garibaldi e i repubblicani fermati dalle fucilate sabaude: una materia sterminata che Martone e il suo cosceneggiatore Giancarlo De Cataldo asciugano e sintetizzano con scelte che faranno certamente discutere ma le cui ragioni mi sembra vadano cercate nel legame con il presente di cui si diceva. Dei tre giovani protagonisti iniziali, il figlio del popolo pagherà quasi subito la sua condizione di subalternità, il più invasato finirà preda dei suoi stessi furori ideologici e il più idealista (a cui è affidata la chiusura del film e che Lo Cascio, nell’età matura, rende con sofferta partecipazione) non potrà che constatare il fallimento degli ideali con cui il Risorgimento aveva mobilitato tanti italiani. Dei padri più o meno nobili di quell’epoca, si lascia molto spazio al Mazzini teorico dell’azione violenta («dimenticando» quello delle idee proto-socialiste) e si sottolinea il voltafaccia di Francesco Crispi, prima repubblicano e rivoluzionario poi monarchico e colonialista: Garibaldi si vede lontanissimo, nel buio della notte, le scene con Cavour sono cadute in fase di sceneggiatura, gli altri sono solo fugaci citazioni storiche. Tutta questa materia Martone la organizza evitando le tentazioni epiche e privilegiando azioni e discussioni tutte a loro modo significative, dalle idee risorgimentali (i sogni ugualitari della principessa di Belgiojoso) agli scontri tra monarchici e repubblicani (la prigione borbonica), dalle tentazioni violente (l’attentato a Napoleone III) alla restaurazione sabauda (l’Aspromonte e la lotta al brigantaggio). A volte dando l’impressione di usare il presente per spiegare il passato piuttosto che viceversa. Ed è questo il vero limite del film, in certi momenti quasi soffocato dal bisogno di un didatticismo troppo incombente, che toglie passione e anima ai personaggi (lo si nota soprattutto nelle prima parte). Come se per evitare le tentazioni «viscontiane» Martone avesse spinto il film troppo nell’altra direzione, arrivando a sottolineature un po’ facili (la modernità della scala metallica che porta alla ghigliottina o delle case mai finite nel meridione) e smarrendo a volte lo slancio narrativo. Resta intatta la grande ed encomiabile ambizione di affrontare i tanti nodi di una storia patria che coi tempi che corrono ha sempre più bisogno di essere conosciuta e divulgata. Anche grazie a film così.
"Il Corriere della Sera" dell'8 ottobre 2010

Discussioni:
- la recensione di Glauco Siniscalchi
- l'articolo di Curzio Maltese su «La Repubblica» del 9 novembre 2010 e su «La Repubblica» del 7 ottobre 2010
- l'articolo di Claudia Morgoglione su «La Repubblica» del 7 settembre 2010
- l'articolo di Domenico Delle Foglie su «Avvenire» del 17 novembre 2010
- l'articolo di Luca Mastrantonio su «Il Riformista» del 9 settembre 2010

mercoledì 3 agosto 2011

City of angels


Regia: Brad Silberling
Attori principali: Meg Ryan, Nicolas Cage, Colm Feroe, Andre Braugher, Dennis Franz.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 1998
Titolo originale: City of Angels
Durata: 117'

Trama: Seth (N. Cage), un angelo inquieto in servizio a Los Angeles, incontra la dottoressa Maggie Rice (M. Ryan), cardiochirurgo affermato, la cui sicurezza professionale, sempre molto forte, vacilla dopo la morte di un paziente sul tavolo operatorio per cause all'apparenza inspiegabili. Seth era lì per aiutare l'uomo ma è attratto da Maggie e vuole aiutarla a superare la crisi in cui è caduta. Nel fare questo finisce per innamorarsi di lei, pur sapendo che tutto quanto è legato a questo sentimento è a lui precluso. Stando vicino a Maggie, Seth però sente aumentare il desiderio di provare quelle emozioni e quelle sensazioni. Prende allora la decisione di rendersi visibile e di rinunciare alle sue peculiarità di angelo. Maggie capisce la situazione, e corrisponde al sentimento di Seth ma, proprio quando tra i due potrebbe cominciare una storia d'amore, ...

Commento: una bella commedia sentimentale, anche se si capisce che qualche 'pezzo' manca. I due personaggi e le loro inquietudini profonde vengono analizzate abbastanza nel dettaglio, anche se non convincono fino in fondo. L'idea è buona (è stato definito un remake de Il cielo sopra Berlino), ma si poteva fare di meglio ...
Immancabile, in questi casi, la scena di sesso (nessun nudo): quando l'ex-angelo deve sperimentare tutto ciò che di umano è bello e buono ... che fai? va bene mangiare, bere, toccare, ma c'è bisogno di ben altro per capire cosa si godono gli uomini (e cosa si perdono gli angeli)!

Altre recensioni:
- Mymovies

lunedì 1 agosto 2011

Legion

Regia: Scott Stewart
Attori principali: Paul Bettany, Adrianne Palicki, Dennis Quaid,
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2010
Titolo originale: Legion
Durata: 100'

Trama: Ormai privo di fiducia nell'operato dell'umanità, Dio si prepara ad inviare i suoi angeli, guidati dall'Arcangelo Gabriel, sulla Terra per compiere la punizione divina. In questo caso, sono gli angeli, non il demonio, a possedere i deboli, trasformandoli in cannibali e mostri assetati di sangue. In questo contesto, un gruppo di persone, coadiuvato dall'Arcangelo Michael ribellatosi alla volontà punitrice di Dio, dovranno proteggere a tutti i costi Charlie, una donna incinta, che porta in grembo il nuovo Messia, colui che può dare una nuova speranza alla Terra. Infatti, se il bambino nascerà, l'umanità sarà nuovamente redenta dai suoi peccati, impedendo a Dio di attuare il suo sterminio.
La maggior parte della storia si svolge in una tavola calda nel bel mezzo del deserto del Mojave, dove Bob Hanson il proprietario, suo figlio Jeep Hanson, con l'aiuto di Michael si barricheranno per proteggere il figlio di Charlie da un'orda di angeli assassini.

Commento: prima di vedere questo film mi son detto "Che bello! Un altro film sugli angeli ...". Che idiota sono stato! Un polpettone teologico-fantasy-splatter quasi peggio de Il codice da Vinci. L'arcangelo Michael vuole talmente bene agli uomini da disobbedire all'ordine di Dio che li vuole tutti morti. Dio, una volta capito che Michael ha ragione ed è arrivato a sacrificare la sua vita per gli uomini, cambia idea e salva il genere umano con un bebè fresco fresco di parto che non si capisce bene che ruolo dovrà avere nella salvezza degli uomini. Non mi sembra che ci sia un intento blasfemo (la mamma del bambino si salva con un fidanzato che non è il padre del bambino, che avrà sempre il ruolo del protettore - ma che è? la rilettura della vicenda della Sacra Famiglia di Nazareth?), ma è tutto travisato e scorretto. I particolari splatter con cui vengono uccisi gli uomini 'posseduti dagli angeli' sono sgradevoli.
Se capitasse in tv, vai a letto tranquillo!

Altre recensioni:
- Almudi
- Mymovies

domenica 31 luglio 2011

The social network

Regia: David Fincher
Attori principali: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer, Max Minghella.
Paese di produzione e anno di uscita in Italia: USA - 2010
Titolo originale: The social network
Durata: 120'

Trama: in una sera d'autunno del 2003, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg, un genio dell'informatica, siede al suo computer e inizia con passione a lavorare ad una nuova idea. Passando con furore tra blog e linguaggi di programmazione, quello che prende vita nella sua stanza diventerà ben presto una rete sociale globale che rivoluzionerà la comunicazione. In soli sei anni e con 500 milioni di amici, Mark Zuckerberg è il più giovane miliardario della storia...ma per lui il successo porterà anche complicazioni sia personali, sia legali.

Commento: veramente un gran bel film. Spietato nel raccontare la genialità e il relativo successo dell'inventore di Facebook, e contemporaneamente il suo lato umano perdente e infelice. Molto bello il paradosso - più volte messo in evidenza - fra il creatore dello strumento per cercare amicizie e amori e l'assoluta sua mancanza di relazioni amicali e amorose forti. Alla fine, sarà pure il più giovane miliardario del mondo, ma è solo e schifato dalla maggior parte delle persone che ha attorno.
Recitazione favolosa del protagonista e di alcuni comprimari.
Un dubbio viene su queste tanto conclamate università americane, in cui a studiare sono pochi e la maggior parte se la spassa in festini in cui signoreggiano droga e sesso (non c'è nessuna immagine di nudo nel film, anche se in almeno due scene i rapporti sono facilmente intuibili ...).